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LA VERA DIETA COMINCIA DALLA TESTA

Aggiornamento: 17 lug 2023

Tutti propongono diete miracolose per presentarsi in forma in spiaggia. Ma gli esperti avvertono: nessuna dieta funziona davvero se il cervello non collabora.


Dimagrire? Certo, ma cominciando dalla testa: convincendoci di fare la cosa giusta per prenderci cura di noi stessi. È questo, in estrema sintesi, il consiglio di nutrizionisti e psicologi a chi sta per mettersi a dieta. Gli esperti, infatti, concordano: i rimedi miracolosi che puntualmente, a primavera, ci arrivano dai media, non esistono perché per perdere peso servono tempo e costanza; soprattutto, è necessario capire che il primo "nemico", quello che rema contro qualsiasi vera soluzione dimagrante, è proprio... la nostra mente.

Falla col cervello. Nessuna dieta può avere successo se il nostro cervello non collabora. Significa che, prima di scegliere quale intraprendere, sarebbe meglio capire perché abbiamo deciso di perdere peso e sentiamo la necessità di cambiare la nostra immagine. Come spiega Samir Sukkar, direttore dell’Unità di dietetica e nutrizione clinica dell’Ospedale San Martino di Genova, «la dieta è un percorso complesso, che deve portare a un cambiamento consolidato del modo di pensare, e non solo del regime alimentare».

No stress. La predisposizione psicologica è dunque determinante: non conta tanto il nuovo modo di alimentarsi, pesando i grammi di cibo concessi o sommando il totale delle calorie da assumere, quanto l’approccio mentale con cui si intraprende la dieta. Nella maggior parte dei casi, infatti, la scelta di dimagrire nasce dalla pressione esercitata da amici e parenti, o dai messaggi che arrivano dai media e dalla società. Il punto fondamentale, invece, è capire che seguire uno stile alimentare più sano migliorerà anche il nostro benessere. Fallimento! privarsi di cibo provoca quasi sempre frustrazione e stress, che sono tra le cause principali dell'abbandono delle diete. Non vi è dubbio: restrizioni di cibo eccessive, se non sono profondamente motivate, ci mettono di malumore. E così, per compensare il disagio, finiamo per mangiare più di prima.



Fonte Focus 2018

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